Alessio

Alessio:

 

Ho qualcosa per te, Marinella, una visione, un’immagine. Stavo riguardando giusto poco tempo fa tutti i tuoi racconti, alla ricerca di qualcosa che mi fosse sfuggito, quando mi è caduta l’attenzione sui metadati dei vari racconti. Vedendo quei numeri a 4, 5, a volte anche sei cifre, ti ho immaginata (nel corpo almeno, grazie a S.) nuda in una grande piscina. Non era però acqua quella in cui nuotavi, ma lo sperma che hai fatto spillare con i tuoi racconti. Immagina tutti gli uomini che hai fatto godere, basta che leggi i numeri, immagina lo sperma che hanno riversato per te, pochi grammi a testa ma, messi tutti insieme, riempire per te qualcosa di così grande, lussuria condensata, ammirazione della tua figura. Ai bordi della piscina, in tua sublime contemplazione si trovavano invece le donne che hai fatto godere, si masturbavano vedendoti gioire felice nel liquido che avevi con tanta premura fatto fuoriuscire, non sarebbe male dire munto, a trovare similitudini. Eri felice, sai? Nella mia visione eri davvero contenta del tuo operato, fiera di quello che eri riuscita a ottenere, giocavi addirittura, come può fare una ragazzina in acqua, solo che quella non era acqua, era tutt’altro.

 

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