Giulia

Giulia:

 

Marinella, sei diretta verso casa di una bellissima ragazza, Julie.

Lei ti tiene per mano.

Da molti giorni sogni questo momento. Sei eccitata al pensiero di poter finalmente insinuare tra le sue cosce le tue dita, la tua lingua…

Lo desideri da quando l’hai vista in fotografia.

A stento sei riuscita a trattenerti quando vi siete incontrate in stazione e vi siete baciate sulle guance mentre i vostri corpi si sono appoggiati l’uno all’altro in un abbraccio già immediatamente privo d’imbarazzo.

A fatica hai represso la bramosia per tutta la giornata, tentata ogni secondo da ciò che il suo splendido vestitino di flanella lascia intravedere.

Sei talmente sicura di quel che la serata ti promette che nemmeno fai caso alla macchine parcheggiate di fronte alla villa.

Entri nell’enorme atrio e la segui fino in camera, badando ben poco all’ambiente interno del lussuoso edificio: Julie è bellissima e catalizza ogni tua attenzione.

L’atmosfera è quella che immaginavi. La voglia di sesso è palpabile, irresistibile.

Senza alcun preambolo si presenta di fronte a te con una finissima sottoveste che non copre praticamente nulla.

Ti incanti ad ammirare i suoi piccoli seni turgidi, con i capezzoli che tendono il trasparente tessuto, e poi il suo pube, perfettamente rasato. Ne senti quasi il buon profumo…

“Preparati…” ti dice sorridendo.

Ti avvicini a lei, piena di aspettative. Il letto ovale al centro della camera promette una serata davvero speciale. Julie ha anche acceso le candele posizionate un po’ ovunque; ora sono l’unica suadente illuminazione che tinge di colori caldi i vostri corpi.

Vi baciate.

Le tue mani stanno per raggiungere ciò che da tante ore agognano, ma lei si ritrae e senza dare spiegazioni esce dalla stanza.

Ti guardi intorno. Sul letto è posato un incantevole corsetto nero; accanto c’è la rosa più rossa e bella che ti sembra d’aver mai visto.

La prendi per il lungo gambo, ne assapori l’odore fresco, e capisci.

Ti spogli e indossi il corsetto.

Sorridi constatando quanto ti renda eccitante. In alto ti sostiene i seni lasciandoli completamente nudi. In basso arriva appena sotto l’elastico in cintura delle tue mutandine, che decidi di togliere, con la ferma volontà di apparire praticamente già pronta “all’uso”.

Ti stendi sulle lenzuola e cerchi la posa con cui vuoi farti trovare. Sei indecisa su quanto indecente vuoi che sia. Ne provi varie. La porta si apre sorprendendoti a gambe aperte, con la rosa – con cui ti sei prima accarezzata dal collo all’inguine, graffiandoti anche un seno con le spine troppo acuminate -appoggiata sul sesso.

È così che rimani, impietrita, mentre altre quattro ragazze entrano dietro Julie una dopo l’altra.

Indossano tutte la stessa candida sottoveste.

Tutte ti guardano. Arrossisci, ma in realtà, com’era prevedibile, ti stai eccitando terribilmente.

Ti alzi istintivamente in piedi, mentre Julie le conduce davanti a te.

“Sei pronta?” ti chiede.

Al suo sorriso avresti voluto rispondere con decisione, invece riesci solo a gemere affermativamente.

Lei ti fa un cenno, come a volerti tranquillizzare, poi con un semplice gesto chiede – o ordina? – a una delle ragazze di inginocchiarsi. La giovane dai capelli corti ubbidisce. Julie le sospinge il capo verso il tuo bassoventre e tu chiudi gli occhi, sentendo la sua lingua insinuarsi tra le tue cosce, cercare la tua fessura, trovarla, percorrerla, raggiungere il clitoride e soffermarcisi.

Avverti il respiro caldo della padrona di casa farsi vicino. Le sue labbra si poggiano sulle tue. Dischiudi la bocca lasciva.

Le due lingue entrano dentro di te contemporaneamente.

Nel trasporto del bacio solo per un attimo i tuoi occhi si aprono. Vedi le altre due ragazze incollate in un secondo bacio saffico. Manca una ragazza, per un attimo la cerchi, poi torni a perderti nelle sensazioni che ti stanno donando e quasi senza rendertene conto ti lasci condurre sul letto.

Le tua mano destra esplora il corpo di Julie, mentre la sinistra accarezza la testa dell’altra, sempre intenta a leccarti e mordicchiarti là sotto, dove l’apice del piacere si fa sempre più vicino. Se adesso si fermasse la supplicheresti disposta a tutto, affinché continuasse.

Improvvisamente ti accorgi che il buio ora vi avvolge. Qualcuno, probabilmente la quinta ragazza, ha spento una dopo l’altra tutte le candele.

La padrona di casa si ritrae lasciandoti a bocca aperta, letteralmente. Anche la ragazza dai capelli corti ti abbandona. Sei sola.

Senti il rumore degli altri corpi che ancora si stanno amando, ma ora nessuno sembra preoccuparsi per te.

I minuti diventano interminabili. Il tuo respiro si fa corto, hai paura ora.

Vorresti avere il coraggio di raggiungere le altre ragazze, ma è ovvio che non ce l’hai.

Senti qualcuno muoversi dietro di te. Improvvisamente una mano aperta ti colpisce su una natica. Il rimbombo della sculacciata e del tuo conseguente urlo di dolore echeggiano nella stanza.

È solo l’inizio.

Senza smettere di percuoterti ti trascinano sul letto. Ti mettono carponi.

I colpi al tuo povero fondoschiena si susseguono implacabili, sempre più forti. Se ci fosse luce potresti vedere la tua pelle farsi sempre più rossa e gonfia. Senti dita stringere le tue carni, unghie graffiare la tua pelle, solcarla impietose. Gridi, quasi disperata. Invano.

E finalmente eccola di nuovo, Julie. La senti appoggiarsi sul tuo corpo.

No, non è lei, il seno che senti premere sulla tua schiena è troppo prosperoso. Riesci a distinguere la consistenza dei grossi capezzoli sotto le tue scapole.

Ti bacia il collo. È una sensazione irresistibile. Lo morde. La tua spina dorsale si inarca voluttuosa tra le sue braccia, strette intorno a te.

È in quel momento che ti accorgi dell’oggetto freddo puntato contro il tuo ano.

Spalanchi gli occhi, spaventata. Si stanno abituando all’oscurità e ora riconosci le sagome delle giovani donne muoversi lascive davanti a te. Cerchi di divincolarti, ma l’abbraccio della ragazza su di te ti impedisce qualsiasi movimento. Ti chiedi se Julie l’abbia scelta proprio per la sua forza.

Il fallo artificiale evidentemente legato in cintura alla tua aguzzina dilata il tuo orifizio e la sua punta ti penetra dentro.

Chiudi le palpebre. Siete circondate da gemiti, fruscii e bisbigli. Sai che ti stanno guardando, che sei tu la causa principale della loro eccitazione.

L’oggetto affonda nelle tue viscere. Non riesci a trattenere l’ennesimo urlo e riaprendo istintivamente gli occhi ti ritrovi davanti Julie. Mentre due ragazze dimenano la testa tra le sue cosce come a volersi litigare il piacere di assaporarle gli umori, lei ti guarda beffarda, con un odioso ghigno che vorresti far scomparire immediatamente, magari sedendoti sulla sua faccia e soffocandola con il tuo sesso. Se solo l’assatanata sodomizzatrice non ti tenesse così inflessibilmente immobilizzata…

“Portatemelo!” ordina la padrona di casa. Le giovani cessano immediatamente di contendersi i suoi orifizi ed una di loro si allontana dietro il tuo campo visivo. Vi rientra porgendo a Julie un secondo fallo artificiale, completo di laccetti per indossarlo nella giusta posizione, smisuratamente più grande del primo, ora dentro di te. Glielo allaccia e poi ritorna a ricongiungersi con le compagne, impegnate in un sessantove lesbico che con lei diventa una sorta di invitante triangolo orgiastico, in cui ognuna pratica e riceve sesso orale. Di prima qualità, sembrerebbe.

Senti il dolore improvviso e acuto al cuoio capelluto quando Julie ti afferra i capelli e ti solleva la testa per obbligarti ad infilare in bocca il suo enorme organo maschile sintetico.

Ha un sapore dolce, diverso da quelli veri, ma è di proporzioni davvero inverosimili. Ti riempie la bocca divaricandola all’estremo. Provi a succhiare, come normalmente sai fare molto bene, ma con quel mostro in bocca è davvero impraticabile.

Dietro di te l’altra “carnefice” ha sfilato il primo dildo e comincia ad infilarti nello stesso sventurato buchetto quante più dita riesce, cercando con la saliva di lubrificartelo sufficientemente. Il lungo mugugno che stai facendo è ciò in cui le tue grida vengono trasformate dall’ingombrante presenza nella tua cavità orale.

Finalmente entrambe escono dal te, ma il tuo sollievo è solo illusorio. La ragazza alle tue spalle si fa da parte, cedendo il posto alla padrona.

Quando il gigantesco fallo ti penetra nell’ano quasi non ci puoi credere che davvero sia riuscita a farlo passare. Il dolore è intenso e l’urlo, impossibile da trattenere, esplode nella penombra angosciante e disperato.

Come si può godere, sottoposta ad un tale supplizio? Certo, ora le ragazze sono tutte concentrate su di te. Ora le loro dita accarezzano il tuo corpo, dolcemente. Ti baciano. Ora le loro deliziose lingue allietano le tue zone erogene, soffermandosi sui punti strategici del tuo piacere. Li titillano con esperienza, ti strappano un gemito tra le grida…

Sta accadendo. Il dolore si sta tramutando in profondo godimento. Le sollecitazioni sono troppe per riuscire a resistervi e la costrizione a cui sei sottoposta rende tutto ancora più eccitante.

Il tuo orgasmo deflagra potente, incontrollabile, prolungato come mai prima d’ora t’era accaduto.

Ti lascia stordita, incapace di reagire, e loro non si fermano.

Obbligano i tuoi sensi a riattivarsi in fretta. Trasformano nuovamente il male delle penetrazioni in lussuria perversa. Il tuo clitoride gonfio e rovente, ancora tormentato senza sosta, risponde una seconda volta e un nuovo orgasmo fa tremare i tuoi muscoli.

“Basta…” gemi. Chiedi pietà.

Inutilmente.

Perderai il conto di quante volte male e fastidio si alterneranno a voglia e piacere, ma alla fine, quando ormai la notte si farà più chiara preannunciando l’alba, ti ritroverai distesa su questo grande letto, abbracciata alle quattro fanciulle, in un accogliente intrico di braccia e gambe nude, ancora sporca della saliva e degli umori di tutte, esausta, più di quanto tu ricordi d’esser mai stata, e incredibilmente, inaspettatamente, e semplicemente, felice.

 

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