Diegotto

Diegotto:

 

Autoreggenti.

 

Sul treno non c’è nessuno nei posti accanto, però ci sono delle persone nelle file precedenti… inoltre siamo vicino alla porta, alla prossima stazione potrebbe salir qualcuno.

Io, al tuo fianco, vedendo le tue autoreggenti impazzisco, mi piaci da morire, mi avvicino, sento il calore della tua pelle, della tua bocca. Mordicchio un tuo labbro, ti sfioro le orecchie, ti bacio il collo, la mano va a cercare di scoprirti la spalla.

Non so bene perché, ma resisto alla tentazione di toccarti le calze. L’altra mano è sul tuo viso, ti accarezza mentre ti bacio.

Mi chiedo se sei spaventata dal possibile arrivo di qualcuno.

Ti chiedo se sia meglio andare alla toilette. Mi rispondi che quelli dei treni ti fanno talmente schifo che ce ne vorrebbe di eccitazione per spingerti ad infilartici!

Capisco cosa vuoi davvero: la paura di essere sorpresi è stimolante…

Ricambi i miei baci e le mie carezze. La tua mano finisce ben presto sul cavallo dei miei pantaloni, vogliosa.

La mia mano ricambia e comincia a sollevarti la gonna… e finisce in mezzo alle tue cosce. Sapendo quanto sei birichina mi meraviglio che oggi indossi l’intimo!

Il mio sesso non può stare rinchiuso in questi pantaloni ancora per tanto tempo… Decido che è ora di osare qualcosa… e te lo sussurro nelle orecchie…

In risposta tu tenti di toglierti le mutandine, ma te lo impedisco. Mi piace tastarle, sentirle umide… Scostarle e infilare un dito… “Ti dispiace?” chiedo ironico.

“Certo che mi dispiace…” rispondi. “Toglimele, dai!…” mi supplichi all’orecchio.

Ah sì? È questo che vuoi? Beh prima di togliertele ti tocco parecchio, ti faccio “soffrire”, sei un lago… Ti metto il dito col quale ti ho masturbato in bocca… Lo ciucci, le guance si ritraggono oscenamente… Ti sfilo le mutandine, le odoro e me le infilo in tasca…

“Prendilo in mano”, ti sussurro… E so già che avrò in qualcosa di più…

Mi slacci i jeans, con il sorriso sulle labbra, mordendoti incantevole il labbro inferiore, da bambina impaziente. Lo tiri fuori, guardandomi negli occhi, contenta di vederlo già pronto. Ti chini, per il qualcosa in più.

Ti accarezzo il viso, i capelli, ma senza premere la testa… Miseria se succhi forte… “Non far troppo rumore… Sei eccitatissima vero?” Ti infilo le mani sotto la maglia, ti tocco la schiena, scendo giù ti accarezzo le natiche…

Ho voglia di entrarti dentro…

Scosti un po’ il bacino dal sedile, per lasciarmi passare.

Miseria, potrebbero scoprirci… però la voglia è troppa. Non è facile, con i pantaloni addosso, ma meglio tenerli su… Ti penetro, tu gemi, forse troppo forte, ti metto una mano sulla bocca… e poi ti bacio. Comincio a muovermi velocemente, manca poco alla prossima stazione, ma con questa eccitazione addosso non credo dureremo tanto…

Trasportata dalla passione mi chiedi di più. “Mettimi un dito dietro… “ sussurri ormai priva di freni inibitori.

“Ah… è così?” Ma io ormai ti voglio penetrare col pene.

Te lo affondo con molto piacere…

Con ampi colpi ti scopo davanti… Certo che non so come facciano a non sentirci, ormai siamo espliciti, sento addirittura lo “sciacquettio” dei nostri due sessi che si uniscono…

Stiamo venendo… Ti sussurro “posso venirti dentro?”

Non mi rispondi neanche. Sei troppo presa. In questo momento potrei farti qualsiasi cosa…

Ti infilo una mano nella maglia e ti tocco le tette, stuzzico il capezzolo… Nel frattempo continuo a masturbarti mettendoti un dito nel buchetto dietro…

Non ce la faccio più, ti spingo sul sedile, mi appoggio su di te, e ti vengo dentro con colpi possenti… Sei caldissima dentro, sei venuta anche tu…

E mentre siamo lì abbracciati, ansimanti, e hai ancora le mie falangi sodomizzatrici infilate in te, alziamo lo sguardo e ci accorgiamo che un gruppetto di ragazzi è sopraggiunto davanti a noi e ci sta guardando. Già da un po’, a quanto pare…

Li guardo sorridendo. Ti mordo il labbro…

Ora però uscendo da te potrebbero vedere le tue intimità… E pare proprio siano interessati a non perdersi lo spettacolo. Si avvicinano sghignazzando…

Sono sicuro che questa cosa ti ecciti… Esco da te, me lo rimetto nei pantaloni… tu ti rimetti a posto la gonna ma i tizi hanno comunque modo di vedertela, bella, ancora gocciolante dei nostri liquidi, rossa… con la sua striscetta. Le mie dita sono ancora dentro…

Abbassi lo sguardo. Ti vergogni, o fingi molto bene.

Uno di loro, ormai accanto a noi, mi fa i complimenti. Poi spavaldo mi chiede se può favorire, chè una come te per un uomo solo è davvero sprecata…

Io qui però mi gioco la carta sangue 25% siculo. Quindi rispondo “no, non puoi favorire”, anche se so che ti dispiace…

Il tipo sbuffa, e se ne va, seguito dai suoi compari.

Tu mi abbracci. Appoggi la testa sulla mia spalla, dolce come solo dopo l’orgasmo riesci ad essere.

Lo so che hai fatto l’occhiolino al tipo… Ma per questa volta farò finta di niente, mia perversa creatura.

 

Questa voce è stata pubblicata in Dicono di me. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento